15 gennaio 2012 - Siamo a Bissau, precisamente a Takir appena fuori città, nel centro Pime della Guinea-Bissau.
In attesa di essere accompagnati all'aeroporto per il ritorno in Italia.
Ieri siamo andati nella Bissau vecchia, al porto.
Purtroppo in ambiente spettrale: la città è deserta, negozi chiusi, nessuno in giro. Anche il porto, che ci hanno detto essere abitualmente pieno di gente e di venditori di pesce, è completamente vuoto e deserto.
A fine settimana scorsa è morto il presidente della Guinea-Bissau, ricoverato in Francia da più di un mese per grave malattia.
Ieri è stato il giorno di rientro della salma e oggi si sono tenuti i funerali. Quindi è stata una settimana di lutto nazionale; ieri hanno trasmesso per televisione il trasporto dall'aeroporto alla residenza ed è stato dichiarata giornata di chiusura di tutti gli esercizi commerciali e i posti di lavoro.
Oggi parecchie strade chiuse per il passaggio non solo del corteo funebre, ma anche per l'arrivo delle diverse delegazioni di paesi stranieri.
Alcuni si sono dichiarati sorpresi del fatto che persone, a volte mancanti dell'essenziale come il cibo, possano rinunciare a un giorno di lavoro o possano sobbarcarsi il costo di un trasferimento dalla loro città o tabanka per venire in capitale a rendere omaggio al presidente morto.
Eppure questo è, a mio parere, il segno di un paese che sta cercando la propria identità e si identifica in chi lo rappresenta e in chi, come il presidente appena morto, continuava a diffondere un messaggio di pace e di convinzione nel futuro. Che è concetto differente dalla speranza: è la certezza che i problemi si possono superare con la volontà e l'unione di tutti in un obiettivo comune.
E credo che questo sia anche l'obiettivo di chi viene in questo paese a svolgere una qualsiasi attività di supporto: riconoscere e accettare il loro obiettivo e adeguarsi ai loro metodi per raggiungerlo. Imparando dagli errori e ricominciando per altre strade, fino a imbroccare quella giusta.
In teermini egoistici, speriamo però che la cerimonia funebre e le sue conseguenze non abbiano risvolti negativi sui tempi della nostra partenza: la coincidenza a Lisbona per Malpensa parte 1 ora e mezza dopo il previsto atterraggio dell'aereo Bissau-Lisbona. Se questo volo dovesse, per qualsiasi motivo, partire in ritardo, potremmo perdere il volo di Lisbona e arrivare a Malpensa, anzichè in tarda mattinata, a pomeriggio inoltrato.
Sappiamo che troveremo i nostri ragazzi ad aspettarci e ringraziamo chi si è offerto di venirci a prendere. Dobbiamo anche riprendere possesso della nostra auto, poi arriveremo a Candia.
Per ora?
Lo sapremo fra non molto.
A presto.
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